A volte anche l’ambiente urbano, che noi percepiamo generalmente come rassicurante, ci pone innanzi a delle scelte temerarie: passare o non passare? Affrontare magari delle paure ataviche, le fobie che a volte popolano i nostri sogni notturni o desistere, ben certi che esiste pur sempre un’alternativa, o meglio una deviazione?
Borges ebbe a definire Venezia “una giungla di pietra”, e come ogni giungla che si rispetti a Venezia esistono dei passaggi più impegnativi, stretti e ombrosi, sotto una volta di muri e barbacani incombenti, a stento illuminati dalla luce naturale che filtra tra i tetti. Stretti budelli che, ci crediate o no, sono spesso essenziali per la circolazione pedonale in città e di frequente vi costringono a tornare sui vostri passi per questioni di “precedenza”.
Provate ad attraversare l’estremità finale di Calle o Calletta Varisco, nei pressi di Campo Widmann, nel sestiere di Cannaregio, ormai universalmente riconosciuta come la calle più stretta di Venezia (solo 53.00 cm separano un edificio dall’altro), talmente stretta da non apparire in certe mappe della città. Superata la colonna dorica che l’annuncia e giunti a metà, se levate lo sguardo al cielo la sensazione sarà quella di essere fagocitati dagli edifici che la delimitano.
Se vi sarà piaciuto allora vi consigliamo di visitare la Calle Stretta, che congiunge Campiello Albrizzi al Sottoportico della Furatola, sestiere di San Polo, larga circa 65.00 cm. E che dire della Calle di Ca’ Zusto, a pochi passi da Riva di Biasio, nel sestiere di Santa Croce, che non arriva a 68.00 cm di larghezza, o la Calesela dell’Occhio Grosso nei pressi del Campo delle Gorne, sotto le mura dell’Arsenale, nel sestiere di Castello, con i suoi 58.00 cm?
In una città dove le calli si misurano nel numero di migliaia sono centinaia quelle che non arrivano a un metro di larghezza e da qualche parte, noi di Inside Venice ne siamo sicuri, c’è la “vostra” Calle Stretta che vi aspetta.
C.S.