Nell’iconico Palazzo Fortuny, fino al 24 marzo, va in scena la mostra Futuruins.
In un percorso che spazia dall’antichità all’arte contemporanea si indaga il tema della rovina: allegoria dell’inesorabile scorrere del tempo, incerta e mutevole, contesa tra vita e morte, distruzione e creazione, tra Natura e Cultura.
Le oltre 250 opere in mostra provengono dai Musei Civici veneziani e dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, oltre che da collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali. In linea con la tradizione dei progetti espositivi del Fortuny, sono presenti anche una serie di lavori appositamente ideati per “Futuruins” che offrono nuovi stimoli alla riflessione sul presente. Dalle prime mitologie della distruzione fino alle devastazioni belliche del secolo scorso, al “terrorismo iconoclasta” di Palmira, alle macerie delle Twin Towers. La rovina può essere la pietra di fondazione per costruire il futuro, per rendere possibili nuovi rinascimenti, come ci ricorda il famoso storico dell’arte Salvatore Settis. Verso una rinnovata consapevolezza, per farci aprire al futuro e al confronto con l’alterità.