Infilarsi tra le fitte bancarelle del Mercatino dell’antiquariato di Campo San Maurizio è come salire in soffitta a rovistare dentro vecchi bauli, aprire pesanti cassettoni e trovarvi magari qualche prezioso cofanetto.
Tendoni a righe di un arancione un po’ sbiadito riparano oggetti curiosi, a volte preziosi, assieme agli sguardi e alle mani che su di essi si poggiano.
Il vociare è indigeno e straniero insieme, si mescolano richieste di prezzi, date, origini. I molti curiosi se ne stanno perlopiù in silenzio, quasi intimiditi dallo sguardo vigile dei mercanti, le trattative sembrano piuttosto rare, ma forse vengono portate a termine con grande discrezione.
L’inventario è bizzarro, un po’ nostalgico, a volte commovente, quello che segue sicuramente parziale.
Vetro di Murano, ovunque – laconiche le etichette che recitano Seguso, Salviati, Barovier – incantevoli presse-papiers di murrine millefiori, tanta argenteria, servizi da té di fragile porcellana, leziosi cestini da picnic, metri di pizzo e bigiotteria, libri, stampe antiche e perfino caratteri tipografici, cineserie in miniatura e molto oriente da Compagnia delle Indie. Onnipresente la militaria delle due guerre mondiali. Per chi ama i tessuti pregiati, con un po’ di fortuna, qualche fine pezza di Fortuny o Bevilacqua, siamo a Venezia. Qui e là, sui masegni, anfore, tappeti, statuaria da giardino, qualche pezzo d’arredo a dire il vero più da mercatino delle pulci che da antiquariato.
E per le patite del vintage tanti accessori anni cinquanta e sessanta, pellicce di ogni foggia e colore, bellissima bigiotteria di bachelite, occhiali da diva, foulard Hermès da collezione e, immancabili, le iconiche borsette di Roberta di Camerino.
Che siate veri collezionisti o solo inguaribili nostalgici, amanti dell’antiquariato o del modernariato, non potete mancare questo appuntamento!
F.B.