Tra le tante pasticcerie che trovate a Venezia ce n’è una che vale la visita; e non solo perché si trova in una delle zone più belle della città, ma perché qui vive, tutt’oggi, un’antica tradizione che coglie appieno la nostra filosofia: il saper far bene e con amore il proprio mestiere!
Nell’era della tecnologia e dell’industrializzazione massificata, dove tutto si trova ovunque, ecco che qui scoprirete un luogo che rispecchia il ritmo della laguna veneziana e delle sue maree. Un antico sapere che mescola ingredienti naturali con la pazienza tipica dei nostri avi. Nono Colussi, nome perfetto per la pasticceria che racchiude in sé tanta attenzione e meticolosità.
L’avreste mai detto che per fare un biscotto ci vogliono almeno 50 ore? Beh, io l’ho scoperto qui!
Così ora, per me, Colussi non è più “solo” la miglior Fugassa della città ma anche il luogo dove l’alchimia incontra uova, farina, burro e latte ottenendo vere e proprie delizie per il palato.
Qui tutti gli ingredienti sono genuini, a cominciare dal lievito fatto di vera pasta madre
che richiede una lievitazione lunga 10 ore. Quindi niente lieviti chimici; il burro è burro, così come le uova (con il guscio).
“Non ci sono scorciatoie” spiegano nono Colussi e sua nipote Marina, che da qualche anno affianca il nonno in questa ardua avventura; per nostra fortuna!
Se siete amanti dei dolci fateci un salto e non ve ne pentirete. A Carnevale ci trovate le tipiche frittelle veneziane. A Pasqua la colomba. I krapfen ripieni di crema pasticcera li trovate tutto l’anno, e gli amaretti, qui, sono diversi che altrove.
Poi ci sono i Zaetti, quelli gialli, senza uvette, perché così li voleva il Doge, senza imperfezioni, a ricordargli che tutto ciò che toccava era fatto d’oro.
E se non avete fatto in tempo a visitare la splendida isola di Burano, i Buranelli (tipici biscotti dell’isola) li trovati qui, fatti artigianalmente con l’arte della felicità.
H.R.