Venezia è una città talmente ampia, non in senso geografico, da accogliere in sé gli opposti senza temere alcuna contraddizione. E così capita che in città alto e basso, elitario e popolare convivano con la massima naturalezza e anzi, ricevano da tale gioco degli opposti una linfa e un’energia che altrove ben difficilmente si ritroverebbero.
Prendiamo ad esempio l’estate veneziana e i suoi eventi. Le Biennali si alternano nell’attirare in città appassionati d’arte e architettura, ma lì, letteralmente a pochi passi, c’è poi un’altra Venezia, popolare, ma mai strapaesana, capace di attirare e stupire il visitatore che porta sottobraccio “Flash Art” o “Dwell”; una contaminazione che per l’appunto rende unica qualsiasi esperienza, alta o bassa che fosse nei suoi progetti.
Allora non stupitevi se dopo aver passato in rassegna il meglio dell’arte e dell’architettura contemporanea o aver contemplato in religioso silenzio La Tempesta del Giorgione (perché non si dica che siete qui solo per la Biennale) vi ritroverete in un campo veneziano illuminato alla bell’e meglio da luci colorate, seduti ad un tavolaccio di legno in compagnia di persone (non a lungo) sconosciute a sorseggiare del vino che non sarà mai barricato né complesso, ma sempre fresco, abbondante e soprattutto necessario.
E quanto liberatorio sarà scoprire che le costine di maiale o le sarde, fritte o arrostite che siano, si possono (devono) mangiare a mani nude; e forse la frittura di pesce non sarà mai stata così croccante al vostro palato.
L’intima conversazione da tavola non sarà necessariamente esclusa, ma dovrete alzare la voce, perché una qualche musica dal vivo sarà certo lì a ricordarvi che siete nel bel mezzo di una sagra estiva veneziana. E non è difficile prevedere che apprezzerete il baccalà mantecato, le sarde in saor o gli altri piatti della tradizione veneziana preparati alla casalinga, e forse, se siete riflessivi, vi chiederete anche perché siano così buoni.
Noi lo sappiamo perché e ve lo diremo con Charles Spence, autore di Gastrophysics “Fish & Chips always taste better at the seaside. Why?” E’ Venezia bellezza!
Photo courtesy @thesisterfoodvenice
C.S.