Ci piace per il nome breve e diretto, per l’ambiente, per i piatti originali e sfiziosi, per la cura e la passione con cui vengono preparati. Perché dietro il bancone di Estro ci sono giovani muranesi intraprendenti e simpatici, Dario e Alberto Spezzamonte, perché si mangia dalle 12 alle 24, per la cantina super selezionata.
Cultori del tramezzino fatevi avanti. Appena entrati sarete colpiti da una scelta originale e non infinita, con accostamenti e combinazioni inusuali e divertenti. Bollito misto rigorosamente fatto in casa e senape, sgombro e cipolle, salmone arance e mascarpone, gamberi e zenzero. Immancabile la versione francobollo e qualche cicchetto fatto a regola d’arte, come polpettine di carne, baccalà mantecato, paninetti con acciuga. La selezione segue la spesa del giorno e l’estro della cucina.
Due gli ambienti del ristorante dove si fondono materiali diversi tra cui acciaio Cor-Ten, vetro di Murano e legno proveniente dalle bricole.
In una giornata buia e piovosa di metà autunno, pranzo a tarda ora come da consuetudine, abbiamo provato il piatto di pesce del giorno, strepitose le Moeche in Saor, una zuppa di verdure con uovo pochè e lasagna vegetariana. Tutto semplicemente buonissimo. Sfiziosità del menù la focaccia a lievitazione naturale e l’Al-Burger, mentre la sera c’è la possibilità di un menù degustazione completo e di una versione mini.
La cantina si distingue per etichette di qualità, caratteristiche e personali, tutte selezionate in prima persona dai produttori. Dietro ogni bottiglia, una storia. Noi abbiamo bevuto un ottimo Garganega Monte Carbonare del 2012. Tutti i vini sono acquistabili da asporto e qualsiasi bottiglia viene stappata per almeno due calici. Tra Campo Santa Margherita e i Frari.
F.B.