Sotto i portici di Piazza San Marco, dagli anni ‘20 anni la famiglia Boncompagni seleziona e vende gioielli di grande qualità e bellezza. Dopo anni di esperienza e formazione nella gioielleria di famiglia, Valeria apre uno spazio tutto suo nel cuore della piazza. Oggi nell’ Atelier, oltre a rappresentare brand ed artigiani che lavorano pezzi unici, espone le sue creazioni eseguite con la tecnica della cera persa.
Nelle diverse fasi verso il prodotto finito, il percorso non è mai lineare perchè è facile, anzi, consigliato, farsi trasportare dalle emozioni, ci racconta Valeria. Spesso si inizia con un’idea precisa per poi cambiarla instancabilmente in corso d’opera e stravolgere tutto il giorno seguente. O al contrario, capita di non avere un piano ben definito, scaldare la cera e lasciare che prenda forma da sola dai movimenti fluidi delle nostre mani.
Siamo entusiasti di includere una grande artista come Valeria nell’Iniziativa Support [Inside] Venice e poter scambiare con lei qualche domanda!
Intorno al 2016 hai scoperto che con la tecnica della cera persa puoi dar adito alla tua fantasia ed hai aperto uno spazio tutto tuo in Piazza San Marco. Com’è scattata la scintilla per questa passione?
L’ispirazione per la lavorazione della cera persa è nata dall’incontro con un maestro che riuscì a “restituirmi” in un anello il momento più bello della mia vita : la nascita di mia figlia. Da quel momento capii che un giorno avrei voluto regalare queste emozioni creando oggetti tramite la lavorazione della cera persa.
Come si arriva al gioiello finale? Descrivi le fasi di questa tecnica.
Si parte dalla creazione del modello in cera sul quale verrà poi fatto il calco in gesso. Si termina con la colata del metallo che si desidera, rifinitura finale dell’oggetto e possibile incassatura di pietre.
Chi entra nel tuo Atelier, sotto la tua guida, può mettersi all’opera diventando da subito lo “scultore” del proprio gioiello. O ancora, offri programmi didattici per le scuole. Perché la scelta di condividere il tuo sapere con gli altri? Che messaggio ti auguri di trasmettere ai più giovani?
Il mio messaggio è come un seme che vorrei che ognuno di loro a sua volta trasmettesse ad altri. Un messaggio sull’importanza delle creazioni che partono delle proprie mani, dell’artigianalità’ che non potrà mai essere sostituita da un lavoro a macchina. L’importanza di entrare in contatto con la propria anima ed esprimere le proprie emozioni creando gioielli, sculture.
La lezione più bella che gli altri hanno dato a te in questi anni di insegnamento?
La lezione più bella che ho ricevuto dagli altri è stata vedere loro emozionarsi mentre lavorano e imparano.
Da artigiana sei alla continua ricerca di stimoli, dettagli e momenti che tengano accesa la tua fiamma creativa. In questo senso la vista che godi dalla tua finestra è ineguagliabile; d’altronde chi non vorrebbe alzare gli occhi dalla scrivania e poter guardare la piazza più bella del mondo? In che modo la città in cui sei cresciuta continua ad essere una fonte di ispirazione per il tuo lavoro?
Venezia tocca le corde più intime della mia anima, mi emoziono ogni giorno, osservando le sue architetture, toccando i suoi marmi, la sua grandezza, una città unica per sempre e dal valore inestimabile.
Valeria Boncompagni